Il Patent Box, introdotto in Italia ormai dieci anni fa, è stato spesso percepito come uno strumento riservato alle grandi imprese. Tuttavia, grazie a recenti semplificazioni normative, anche le piccole e medie imprese (PMI), incluse quelle senza dipendenti, possono beneficiare di questa importante agevolazione fiscale.
Cos’è il Patent Box?
Il Patent Box è una misura fiscale che consente alle imprese di dedurre il 110% dei costi sostenuti per attività di ricerca, sviluppo, innovazione e design legati alla creazione e valorizzazione di beni immateriali. Tra questi beni rientrano:
- Software protetti da copyright;
- Brevetti industriali, modelli di utilità e invenzioni biotecnologiche;
- Disegni e modelli giuridicamente tutelati;
- Combinazioni di beni immateriali complementari.
L’attuale normativa si concentra sui costi sostenuti per sviluppare questi beni, rendendo il beneficio più accessibile anche a realtà di dimensioni ridotte.
Perché ora anche le PMI possono accedere al Patent Box?
In passato, le PMI hanno spesso trovato difficile accedere al Patent Box per due motivi principali:
- La presenza di alternative più semplici, come il Credito d’Imposta Ricerca e Sviluppo.
- La complessità procedurale e la scarsa familiarità con i concetti di proprietà industriale.
Oggi, però, le modifiche normative hanno eliminato molti degli ostacoli procedurali, rendendo l’accesso al Patent Box più semplice e meno costoso. Inoltre, è stata introdotta la cumulabilità con altre agevolazioni fiscali, come il Credito Ricerca e Sviluppo, creando sinergie interessanti per le imprese che possono ottenere due benefici complementari con uno sforzo amministrativo contenuto.
Le opportunità per le piccole imprese
Anche le imprese senza dipendenti, come molte start-up o società digitali che operano con un modello decentralizzato e collaboratori esterni, possono beneficiare del Patent Box.
Ad esempio, una piccola società di servizi digitali potrebbe sviluppare software protetti da copyright o invenzioni brevettabili grazie al lavoro dei soci e di consulenti esterni. In questi casi, è fondamentale:
- Formalizzare le attività di ricerca e sviluppo;
- Documentare accuratamente le spese rilevanti, tra cui:
- Compensi per il personale e i collaboratori esterni;
- Costi per consulenze e materiali utilizzati;
- Spese per la tutela legale dei diritti sui beni immateriali.
Come sfruttare il Patent Box
Per beneficiare efficacemente del Patent Box, è necessario pianificare e organizzare le attività aziendali con cura. In particolare, l’Agenzia delle Entrate richiede che l’impresa:
- Assuma il ruolo di “investitore”, mantenendo la gestione e il controllo dei rischi tecnici, operativi e finanziari legati alle attività di ricerca e sviluppo.
- Predisponga un set documentale chiaro e dettagliato, che includa contratti e lettere d’incarico utili a dimostrare la natura delle attività svolte e la direzione tecnica dell’impresa.
La pianificazione e la rendicontazione sono aspetti cruciali per evitare contestazioni durante eventuali controlli fiscali.
Conclusione
Il Patent Box rappresenta oggi un’importante opportunità per le PMI, grazie alla sua maggiore semplicità e alla possibilità di cumulo con altre agevolazioni fiscali. Esso si affianca ad un altro strumento di grande interesse, che è il Voucher 3I – Investire in Innovazione per il quale lo Studio Barbari è consulente abilitato. Anche realtà di piccole dimensioni, prive di lavoratori dipendenti, possono accedere a questi benefici, purché pianifichino e documentino correttamente le loro attività di innovazione. I costi legali, sia in fase di consulenza, che in fase di tutela qualora vengano violati gli assets immateriali per i quali si è ottenuto un titolo di proprietà industriale.
Lo Studio Barbari è a disposizione per supportare le imprese nell’analisi delle opportunità offerte dalla normativa vigente e nel supporto all’accesso ai benefici. Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come valorizzare al meglio il tuo patrimonio immateriale.